LEGNO E LUCE
Come scegliere la luce giusta per ogni ambiente
Temperatura colore, direzione, intensità: guida pratica per valorizzare gli interni in legno con la luce.
Il legno è un materiale vivo, capace di trasformare un ambiente in un rifugio caldo, accogliente, autentico.
Ma per esprimere tutta la sua bellezza, ha bisogno della luce giusta.
In questo articolo ti guidiamo nella scelta dell’illuminazione per ambienti in legno, con consigli pratici e nozioni essenziali di illuminotecnica.
Nel nostro approccio progettuale, la luce non è mai un’aggiunta finale: è una parte fondamentale dell’architettura degli interni.
Parti dalla temperatura colore: calda è meglio
La temperatura colore della luce si misura in Kelvin (K).
Per ambienti in legno, scegli una luce tra i 2700K e i 3000K, quindi calda.
Rispetto alla luce fredda, quella calda:
- esalta le venature del legno senza alterarne il tono naturale
- crea un’atmosfera avvolgente e rilassante
- valorizza l’identità della casa di montagna o del rifugio naturale
Luce diretta, indiretta, diffusa e radente: a cosa servono
In un progetto completo servono tutte e quattro, dosate in base agli spazi e agli usi:
- Luce diretta: è una luce concentrata e funzionale, pensata per compiti precisi – leggere su una poltrona, lavorare su un piano di cucina, valorizzare un quadro o truccarsi allo specchio.
- Luce indiretta: riflessa su pareti o soffitti, crea ambienti morbidi, accoglienti, senza ombre nette.
- Luce diffusa: emessa in tutte le direzioni (es. plafoniere, lampade a sfera), uniforma e apre lo spazio.
- Luce radente: scivola lungo le superfici, evidenziando le texture del legno e i materiali naturali.
Il segreto è saperle combinare nella stessa stanza, in base alle diverse esigenze della giornata.
Ogni ambiente ha bisogno di più di una luce
Un buon progetto di illuminotecnica non si limita a “illuminare tanto”, ma ha come obiettivo illuminare bene e soprattutto prevede scenari diversi all’interno dello stesso spazio.
In una stanza puoi aver bisogno, a momenti alterni, di:
- una luce potente e diretta (per trovare un oggetto caduto, cucinare, truccarti)
- una luce soffusa e minima (per rilassarti, guardare un film, creare atmosfera).
Ogni tipo di luce ha una funzione precisa, e serve a creare non solo comfort, ma anche emozione.
Un esempio pratico: la zona giorno
È forse lo spazio più complesso e interessante da illuminare, perché racchiude funzioni diverse:
- in cucina serve molta luce localizzata, sul piano di lavoro vicino ai fuochi ed al lavello
- nella zona divano serve una luce soffusa e indiretta, magari con una lampada da lettura diretta solo dove serve
- se c’è un tavolo da pranzo, può essere valorizzato con un punto luce scenografico e dimmerabile
In camera da letto, il principio è simile: luce soffusa per rilassarsi, luce diretta sul comodino per leggere, e magari una radente per valorizzare una parete in legno.
Attenzione a resa cromatica e comfort visivo
Non basta scegliere una lampada bella: conta anche la resa cromatica (CRI), che deve essere alta (≥90) per non falsare i colori del legno.
Inoltre, evita fonti luminose troppo potenti o mal schermate: la luce deve accompagnare, non abbagliare.
Nel nostro lavoro, scegliamo le luci in base al legno e viceversa: materia e luce si pensano insieme.
Un progetto su misura, anche nella luce
In Mobart Ben, ogni progetto d’interni include anche lo studio della luce.
Siamo specializzati anche in illuminotecnica per garantire che ogni ambiente sia pensato per accogliere, valorizzare e far vivere la materia.
Perché illuminare bene non significa solo “vedere”, ma sentirsi bene nello spazio che si abita.